Cent’anni di vita
Titolo originale: Cent’anni di vita
Formato di ripresa: 2k
Formato di proiezione: DCP, Apple ProRes HQ
Rapporto immagine: 1:1:77
Colore / bn: bn&colore
Durata: 54’14’’
Lingua: Italiano
Sottotitoli disponibili: Inglese
Anno: 2022
Produzione: Bam!Bam!Doc!, Auser Veneto con il contributo della Regione Veneto e del Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali
In collaborazione con: Ezme Film, Diplomart
Original title: Cent’anni di vita
Shooting format: 2k
Screening format: DCP, Apple ProRes HQ
Aspect ratio: 1:1:77
Color / bw: bw&color
Runtime: 54’14’’
Language: Italian
Subtitles: English
Year: 2022
Production: Bam!Bam!Doc!, Auser Veneto with the fund of Regione Veneto and Italian Ministry of Labor and Social Policy
In collaboration with: Ezme Film, Diplomart
Scritto e diretto da: Lorenzo Bassotto
Illustrazioni: Joanna Concejo
Montaggio: Giovanni Benini
Fotografia: Davide Provolo, Barbara Rigon
Musiche originali: Olmo Chittò
Violino e viola: Francesca Piazza
Master musicale: Nicola Ziliani
Color grading: Michele Bellantuono
Sound editing e missaggio: Francesco Ambrosini
Con: Luigina Antonini, Anna Avogaro, Achille Benato, Mario Bragantini, Clara Buro, Nuzia Casale, Alberga Ceolari, Anna Gerani, Elda Isonni, Clara Manara, Ottavia Panin, Giancarlo Perina, Angela Rigo, Eleonora Timperio
Foto tratte dal volume “Cent’anni di vita” di Enzo e Raffaello Bassotto – Edizioni Futuro ©1982
Written and directed: Lorenzo Bassotto
Illustrations: Joanna Concejo
Editing: Giovanni Benini
Cinematography: Davide Provolo, Barbara Rigon
Original soundtrack: Olmo Chittò
Violin and viola: Francesca Piazza
Music mastering: Nicola Ziliani
Color grading: Michele Bellantuono
Sound editing and mix: Francesco Ambrosini
With: Luigina Antonini, Anna Avogaro, Achille Benato, Mario Bragantini, Clara Buro, Nuzia Casale, Alberga Ceolari, Anna Gerani, Elda Isonni, Clara Manara, Ottavia Panin, Giancarlo Perina, Angela Rigo, Eleonora Timperio
Photos taken from the volume “Cent’anni di vita” by Enzo e Raffaello Bassotto – Edizioni Futuro ©1982
Nel 1982 mio padre e mio zio Enzo e Raffaello Bassotto, fotografi, si presentarono alla casa di riposo “Casa Serena” a San Michele (Verona) chiedendo di poter fare un reportage fotografico sugli ospiti presenti in quel periodo. Installarono un piccolo set chiedendo se tra gli ospiti ci fosse qualcuno disposto ad essere fotografato raccontando in poche parole la propria vita. Ben presto fuori dalla stanza preparata per gli incontri si era formata una fila di persone agghindate col vestito più bello e truccate come per andare al ballo. Da quel reportage dolcissimo, durato diversi giorni, nacque una mostra alla galleria d’arte contemporanea “la città”, un libro intitolato appunto “Cent’anni di vita” e l’invito, tra gli altri, alla Mostra Internazionale di Arte Contemporanea della Biennale di Venezia. Lo ritengo forse il libro più riuscito di mio padre, pieno di poesia, pieno di vita vera. Ritratti potenti e parole reali. Durante la “seduta” fotografica infatti, vennero registrati i racconti fatti dagli stessi ospiti della casa di riposo e nella mostra e nel libro venne scelto un estratto di queste interviste da inserire sotto alla foto. “Ascoltando” queste persone diventate anziane negli anni ‘80 si ha un’istantanea della vita nel secolo scorso. Le difficoltà, i piccoli momenti di felicità, la guerra, gli amori, il tutto filtrato dagli occhi di gente semplice e forte.
Il documentario parte dall’idea di ritornare nella stessa casa di riposo intervistando chi vuole raccontarsi, per fare un parallelo con le persone fotografate da mio padre. Avere un ritratto dei tempi ovviamente diverso. Il secolo che finisce e differenti problemi. Ascoltare attraverso gli occhi di queste persone intervistate il passaggio di cent’anni di vita. Cosa voleva dire essere vecchi negli anni ottanta e cosa vuol dire al giorno d’oggi. Come vivevano gli anziani e come vivono oggi. Come sono cambiati gli ospiti, com’è cambiato il significato delle parole “anziano” e “assistenza” e le difficoltà della distanza amplificata dall’epidemia da covid-19. Le voci degli anziani di allora (fisicamente registrate su nastro) si intrecciano nel documentario a quelle di quelli di oggi restituendo un quadro per certi versi simile ma molto cambiato per altri.
Durante le riprese abbiamo pensato di arricchire le interviste con dei disegni fatti dalla grande illustratrice Joanna Concejo che “riproducono” alcuni ricordi raccontati dagli ospiti della casa di riposo. Un’operazione pensata in parallelo con quella del libro originale dove, ad ogni ritratto veniva affiancato una foto di altri tempi che richiamava le memorie raccontate. Le foto, come il disegno, non appartengono realmente alla persona intervistata, ma in un gioco di realtà-immaginazione, ricordo reale o ricordo sognato accompagnano la testimonianza rendendola surreale.
In 1982, my father and uncle Enzo and Raffaello Bassotto, photographers, came to the nursing home “Casa Serena” in San Michele (Verona) and asked if they could do a photo report on the guests there at that time. They set up a small set asking if anyone among the guests was willing to be photographed telling in a few words about their lives. Soon, outside the room, there was a line of people dressed in the most beautiful outfits as if going to the ball. From that very sweet reportage, which lasted several days, came an exhibition at the contemporary art gallery “the city,” a book entitled precisely “One Hundred Years of Life,” and an invitation, among others, to the International Exhibition of Contemporary Art at the Venice Biennale. I consider it perhaps my father’s most successful book, full of poetry, full of real life. Powerful portraits and real words. In fact, during the photo session, stories of the guests of the nursing home were recorded, and in the exhibition and the book, an excerpt of these interviews was included. “Listening” to these people who became elderly in the 1980s gives a snapshot of life in the last century.The hardships, the small moments of happiness, the war, and love, are all filtered through the eyes of simple, strong people.
The documentary starts with the idea of returning to the same nursing home and interviewing those who want to tell their stories, to draw parallels with the people photographed by my father. To have a different portrait of times. To listen through the eyes of these people about what it meant to be old in the 1980s and what it means nowadays. How the elderly lived and how they live today. How residents have changed, how the meaning of the words “elderly” and “care” has changed, and the difficulties of distance amplified by the covid-19 epidemic. The voices of the elderly then and today are intertwined in the documentary, portraying a situation that is similar in some ways but much changed in others.
During the filming, we thought to enrich the interviews with drawings made by the great illustrator Joanna Concejo depicting some memories of the guests of the nursing home. An operation conceived in parallel with the one of the original book, where each portrait was paired with a photo from a time recalled by a memory. The photos, like the drawing, do not really belong to the person interviewed, but in a game of reality-imagination, real memory or dreamed memory accompany the testimony making it surreal.